Venerdì 14 febbraio 2025, presso la
Biblioteca della Fondazione Spadolini, l'Associazione Firenze in Armonia ha
organizzato una conferenza dal titolo "L'amore per la Patria".
Hanno partecipato
come relatori il prof. Cosimo Ceccuti, presidente della Fondazione Spadolini, il
gen. Pietro Tornabene, ex comandante IGM e il prof. Giovanni Cipriani, docente
di Storia Moderna presso l'Università degli Studi di Firenze.
La conferenza è
stata introdotta dal prof. Ceccuti, che ci ha
intrattenuti sulla storia
dell'Inno di Mameli. Goffredo Mameli scrisse l'inno il 10 settembre 1847, intitolandolo “Il canto
degli Italiani”. Il testo fu musicato da Michele Novaro il 24 novembre dello stesso anno.
Fu adottato dai patrioti durante la Repubblica Romana del 1949. Essendo un inno
di ispirazione repubblicana, con l'avvento dei Savoia, l'inno passò in secondo
piano, poichè i sovrani scelsero come inno nazionale, la Marcia Reale. Con la
caduta della monarchia, il 12 ottobre 1946, l'Inno di Mameli fu scelto come inno
provvisorio della nascente Repubblica Italiana, in attesa di farne comporre uno
nuovo; il che non è mai avvenuto. Cosicchè il 4 dicembre 2017, questo è divenuto
l'inno ufficiale della Repubblica.
Successivamente il generale Tornabene ci ha
narrato la storia della Bandiera Italiana.
Le sue origini risalgono al 1796,
durante la Rivoluzione francese, quando il tricolore, ispirato alla bandiera
francese, unendo il bianco e il rosso dello stemma di Milano al verde delle
milizie lombarde di Napoleone,
fu adottato come stendardo
militare dalla
Legione Lombarda
a Milano l'11
ottobre dello stesso anno. In seguito divenne vessillo nazionale della Repubblica
Cispadana, sostituendo quello precedente nato a Reggio Emilia, sempre con i
colori verde, bianco e rosso, ma disposti a rombi
concentrici. Nonostante
fosse stato soppresso durante la Restaurazione, il tricolore divenne uno dei simboli più importanti del
Risorgimento. Così il 17
marzo 1861 i Savoia scelsero
il tricolore come bandiera ufficiale del Regno d'Italia. In seguito i
Savoia aggiunsero alla bandiera il loro stemma: una croce bianca su campo rosso.
Con l'avvento della Repubblica lo stemma sabaudo fu rimosso dalla
bandiera.
La conferenza è terminata con l'intervento
del prof. Cipriani, che ha
intrattenuto i presenti, narrando storie e aneddoti sull'adesione del Granducato
di Toscana al Regno d'Italia. Successivamente ai relatori sono state donate
delle targhe, come ringraziamento dei loro interventi.
La serata si è conclusa con la cena di rito presso
un noto ristorante della zona. Poichè era il giorno di San Valentino, è stato
chiamato un cantante chitarrista, che ha intrattenuto i commensali con canzoni
romantiche, adatte alla serata.